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Vino. Piccole denominazioni crescono. Montecucco e il giovane "Consorzio dell'Amiata"

Qualità, ottimismo, e successo: le tre parole chiave del Consorzio Tutela Vini Montecucco. A chiusura delle principali fiere di settore che animano il panorama vinicolo internazionale, il bilancio è più che positivo per il Consorzio con un incoraggiante risveglio del mercato interno.

Benché la Denominazione sia piccola, relativamente giovane e ancora non molto conosciuta, il “Consorzio dell’Amiata”, oltre ad attirare un pubblico di operatori di tutto il mondo, - soprattutto provenienti da quei mercati maturi, come gli Stati Uniti, con già un’ampia cultura del vino e quindi aperti alle nuove offerte enologiche del Belpaese - ha conquistato anche moltissimi connazionali. 

Una delle tappe fondamentali nel viaggio rivolto alla promozione della denominazione Montecucco, che può essere definita la nuova promessa del vino toscano, è stata sicuramente Vinitaly, il Salone Internazionale di Verona dedicato al mondo del vino e dei distillati appena concluso (9/13 aprile 2017). E' interessante infatti sottolineare l’affluenza di italiani, sia professionisti sia semplici curiosi. presso lo stand del Consorzio. Anche se comunque è l’estero a rimanere ancora oggi un punto di riferimento per il Consorzio, considerato che mediamente il 60% della produzione di Montecucco DOC e DOCG varca il confine, la sensazione è che finalmente stiamo assistendo ad un risveglio dell’interesse nazionale e, dai dati registrati in questi primi mesi del 2017, si avverte una piccola – ma fiduciosa – ripresa del mercato interno.

Tirando le somme, il quadro è senz'altro positivo e si può dire che, a chiusura delle fiere, il Montecucco respiri grande ottimismo: inizia a essere riconosciuto come territorio interessante, in crescita e in grado di dare grandi soddisfazioni, in particolare per il rapporto qualità/prezzo dei vini di questa zona di produzione.

Il Consorzio Tutela Vini Montecucco è stato anche protagonista di un altra grandissima manifestazione quale è ProWein (Düsseldorf, 19/21 marzo 2017), con di interessanti attività di promozione dei vini e del territorio su scala internazionale. La kermesse tedesca è indubbiamente un palcoscenico prestigioso per la promozione dei vini a livello internazionale, soprattutto in un mercato, quello tedesco, dove l’apprezzamento dei vini toscani è indiscusso e il potenziale di crescita è ancora molto alto.

Insomma due eventi fieristici che anche quest’anno si confermano gli appuntamenti più importanti dedicati alla promozione della Denominazione a livello mondiale ed a parlare è il grande successo di pubblico – buyer, professionisti, operatori del settore e semplici appassionati – in visita agli stand.

“Il Prowein ha un profilo chiaramente più internazionale sull’offerta e richiama soprattutto molti operatori esteri” dichiara Claudio Carmelo Tipa, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco. “Feedback particolarmente positivi arrivano dal Nord Europa ma, considerate le numerose visite presso il nostro stand a Düsseldorf – o presso le singole aziende – siamo molto ottimisti anche rispetto ai mercati d’oltreoceano”. E continua “Il Vinitaly comunque rimane il momento commerciale più importante per i produttori italiani e per le nostre realtà consortili, dove possiamo presentarci a pubblico nazionale ma anche estero, di professionisti o semplici appassionati”.

Il prossimo 8 maggio il Consorzio volerà a New York – mercato già maturo e importante per i vini toscani in generale, forse l’area degli Stati Uniti in cui la conoscenza e l’interesse da parte del consumatore sono maggiori e di conseguenza maggiore è la domanda di vino proveniente da tutto il mondo – per un evento rivolto esclusivamente alla stampa di settore dove saranno presentati dieci vini di altrettante aziende. In questo modo continua l’attività di promozione della Denominazione anche negli Stati Uniti, per i produttori che hanno già una distribuzione e per chi la sta cercando.

www.consorziomontecucco.it


Il Montecucco, nasce dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. Nuova frontiera del vino toscano, la Denominazione, con le sue 64 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di condizioni climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno – da cui dista solo pochi km in linea d’aria – e all’ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d’epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino.

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