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Sostenibilità, autenticità e valorizzazione delle eccellenze autoctone: a Vinitaly di scena gli spumanti di montagna della Cantina Sociale di Trento

La Cantina Sociale di Trento, dopo il successo di Zell Trento Doc, presenta in anteprima assoluta a Vinitaly 2017 la sua raffinata versione Rosè. Presente anche il Santacolomba Brut Nature Metodo Classico, ottenuto da uve da vitigni resistenti Johanniter, Solaris e Bronner.

Si chiama Zell Rosè Metodo Classico Brut Trento Doc, è lo spumante di montagna Zell, ottenuto seguendo le indicazioni dello scrupoloso disciplinare di produzione Trento Doc, nonché le regole dell’Istituto Trento Doc che tutela ulteriormente la qualità, l’origine e il metodo, che verrà offerto in degustazione per la prima volta, proprio in occasione della 51° edizione di Vinitaly, dal 9 al 12 Aprile a Verona.

Fiore all’occhiello della Cantina Sociale di Trento, questo rosè è ottenuto secondo il metodo classico della rifermentazione in bottiglia. Le uve di Pinot Nero provengono esclusivamente dai vigneti della località Zell, una frazione di Trento da cui si ricavano storicamente le migliori uve del monte Calisio, destinate alla base spumante, in una altitudine di 600 metri s.l.m. Un ampio terrazzo naturale, esposto verso sud ed affacciato sulla valle dell’Adige, si caratterizza per suoli poco profondi, drenanti e ricchi di scaglie di calcare marnoso.

Ne deriva un nettare dal colore rosa tenue e dal perlage fitto, fine e assiduo, che al gusto sa coniugare freschezza, eleganza e una buona persistenza, esaltando i sentori olfattivi di fruttato e con una leggera nota di lievito. Come lo Zell Brut, anche il Rosè è volutamente un  ‘sans annèe’ ovvero un ‘non millesimato’, per favorire l’espressione della continuità dello stile Zell di Cantina Sociale Trento, indipendentemente dall’annata.

A Vinitaly 2017 la Cantina Sociale di Trento presenterà anche un’altra eccellenza, il Santacolomba Brut Nature Metodo Classico. Ottenuto con il Metodo Classico e partendo da un vino ottenuto da uve da vitigni resistenti, quali Johanniter, Solaris e Bronner. Da queste uve, vi ricordo che ne avevo parlato in un mio recente articolo, viene prodotto anche il Santa Colomba fermo; entrambi nascono da un progetto che prevede proprio la coltivazione di questa particolare tipologia di vitigni denominati PIWI, acronimo della parola tedesca pilzwiderstandfähig e che letteralmente significa varietà di vite resistenti alle crittogame, derivanti da incroci interspecifici effettuati tra le varietà di vite da vino e le varietà di vite americane resistenti alle malattie fungine. Gli esperimenti che la Cantina Sociale di Trento ha condotto per la ricerca sono stati effettuati in collina, vicino alla città di Trento. I vigneti, tutti già di per sé in ambienti vocati per esposizione, altitudine e microclima, consentono la produzione di uva eliminando l’uso di molecole di sintesi. Anche il Santacolomba Brut Nature prende il suo nome dall’ameno e romantico lago di montagna posto sulle pendici del monte Calisio, nel comune di Civezzano, parte integrante dell’Ecomuseo dell’Argentario, un nome quindi che vuole essere un tributo ad una viticoltura ancor più rispettosa e custode della natura.

Una vibrante nota acida permea la struttura di questo spumante che affascina per le note verticali, fruttate e nobilmente vegetali. Il fine e quasi solido perlage trama intensamente le sensazioni tattili restituendo così una percezione segnatamente caratteristica di uno spumante di montagna.

La Cantina Sociale di Trento si inserisce nel sistema vitivinicolo trentino, proponendo con autenticità le particolarità enologiche del territorio e valorizzandone le eccellenze autoctone. Aggregando 400 soci tenuti al conferimento totale dei 700 ettari di vigneti coltivati secondo un protocollo di produzione integrato, attento alla salubrità delle produzioni quanto al minor impatto possibile sull’ambiente, la Cantina Sociale, venne istituita ufficialmente il 17 ottobre del 1956 grazie alla volontà di 11 agricoltori, e ancora oggi mantiene inalterato lo spirito cooperativistico originario, al fine di valorizzare la produzione tipica locale in un contesto di solidarietà sociale e rispetto delle tradizioni. Una “Cantina della Città”, fiera di essere “sociale” e rimasta negli anni l’indiscusso punto di riferimento per le migliori aziende del territorio e una garanzia per la ristorazione locale.

www.cantinasocialetrento.it/

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