La Cité du Vin apre le porte
Sarà inaugurata oggi e pronta per accogliere 450 mila wine lovers l'anno.
Sarà inaugurata oggi e pronta per accogliere 450 mila wine lovers l'anno.
Il Museo del vino di Bordeaux, nato da un’idea lanciata nel 2011 dal sindaco della città girondina, Alain Juppé, ex Premier di Francia, è pronto ad aprire le porte al grande pubblico. Oggi l'attesissima inaugurazione di quello che da anni si preannuncia come il tempio dell’enoturismo mondiale. La prima pietra fu posata, simbolicamente, proprio da Juppé, nei giorni di Vinexpo 2013, e oggi il grande ed avveniristico “decanter” progettato dallo studio parigino X-Tu è ormai completato.
Il bellissimo e avveniristico edificio a forma di decanter è completato. Ribattezzato Cité du Vin al posto del più classicheggiante Cité des Civilisations du Vin. Il nome originale, infatti era un nome troppo lungo da pronunciare, ma come afferma il Direttore marketing del museo, Oliver Kollek, cambia il nome ma non la sua missione che è quella di promuovere la cultura del vino in Francia e in tutto il mondo e di esplorare il ruolo che il vino ha avuto nelle passate civiltà.
Il nuovo museo del vino non sarà quindi un'istituzione scientifica, utile solo per enologi e specialisti, ma sopratutto un'attrazione turistico-scientifica, capace di sedurre e attrarre visitatori sul modello dei grandi parchi a tema (scientifici e storici) come la Villette a Parigi (la città della scienza), il Puy du Fou in Vandea (tutto dedicato alla storia di Francia), il Futuroscope di Poitiers.
Il “decanter” progettato dallo studio parigino X-Tu ha rivoluzionato lo skyline della città, alto 55 metri e costato 81 milioni di euro (tra fondi pubblici e privati) prometterà di portare tra i 400 ai 500.000 wine lover l’anno. Al suo interno, una passeggiata lungo la storia del vino, dall’antichità ai giorni nostri, dove anche il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, unico terroir italiano tra gli sponsor, avrà un suo spazio, e poi un“Salone della lettura”, un auditorium (finanziato dalla “American Friends of the Center for Wine & Civilization” ed intitolato a Thomas Jefferson), quattro spazi di degustazione ed un percorso dedicato ai più piccoli.
Ma il clou è agli ultimi due piani: al settimo c’è il ristorante “7ème”, gestito dallo chef Nicolas Lascombes, con una carta da 500 vini (di cui 70 etichette italiane), mentre all’ottavo un belvedere che domina Bordeaux, da godere con un calice di uno dei 20 vini in degustazione.
Il “decanter” progettato dallo studio parigino X-Tu ha rivoluzionato lo skyline della città, alto 55 metri e costato 81 milioni di euro (tra fondi pubblici e privati) prometterà di portare tra i 400 ai 500.000 wine lover l’anno. Al suo interno, una passeggiata lungo la storia del vino, dall’antichità ai giorni nostri, dove anche il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, unico terroir italiano tra gli sponsor, avrà un suo spazio, e poi un“Salone della lettura”, un auditorium (finanziato dalla “American Friends of the Center for Wine & Civilization” ed intitolato a Thomas Jefferson), quattro spazi di degustazione ed un percorso dedicato ai più piccoli.
Ma il clou è agli ultimi due piani: al settimo c’è il ristorante “7ème”, gestito dallo chef Nicolas Lascombes, con una carta da 500 vini (di cui 70 etichette italiane), mentre all’ottavo un belvedere che domina Bordeaux, da godere con un calice di uno dei 20 vini in degustazione.
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