Vietnam, un mercato promettente per il vino italiano
I vini preferiti sono i rossi, prevalentemente Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, mentre tra i bianchi si scelgono Chardonnay e Sauvignon Blanc. I dati da un indagine di Confagricoltura
In Vietnam il vino va di moda ed è sempre più apprezzato, anche se oggi vale appena il 3% delle bevande alcoliche consumate nel Paese. Nella capitale commerciale di Ho Chi Minh, l’antica Saigon, una citta da 12 milioni di abitanti, la maggior parte dei ristoranti esotici sono italiani.
Secondo l’Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - il Vietnam è un mercato promettente per le cantine medio-piccole che puntano sull’internazionalizzazione. I numeri richiesti sono infatti ancora modesti, ma in crescita esponenziale, il Pil nell'ultimo decennio è aumentato del 7 - 9% l'anno, la capacità di spesa è in grande crescita assieme al numero dei consumatori più abbienti.
Non è un caso che nel 2014 il valore del vino importato dall’Italia sia aumentato del 34% rispetto al 2013. A fronte di un valore delle importazioni totali di vino di 112 milioni di dollari (+68%) nel 2014, in Italia sono stati acquistati 646mila litri di vino per un valore 3,5 milioni di dollari, pari al 3% di un mercato import dominato da Cina Hong kong con una quota del 28%.
Dati ancora più recenti sull’export di bevande italiane in Vietnam mostrano che da gennaio a novembre 2015 sono stati superati i 4,7 milioni di euro in valore con un rimbalzo del 50,8% rispetto al 2014. A gonfie vele sono andate anche le spedizioni di prodotti alimentari made in Italy che nello stesso periodo sono salite a 70,3 milioni di euro mettendo a segno un incremento del 77,6% rispetto all’anno precedente.
Per Confagricoltura si tratta di un’occasione di business che le cantine italiane dovrebbero cogliere mettendo a frutto la flessibilità commerciale, la diversificazione dell’offerta, l’eccellenza qualitativa e l’appeal del made in Italy nel mondo.
I vini preferiti sono i rossi, prevalentemente Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, mentre tra i bianchi si scelgono Chardonnay e Sauvignon Blanc. I dati da un indagine di Confagricoltura
In Vietnam il vino va di moda ed è sempre più apprezzato, anche se oggi vale appena il 3% delle bevande alcoliche consumate nel Paese. Nella capitale commerciale di Ho Chi Minh, l’antica Saigon, una citta da 12 milioni di abitanti, la maggior parte dei ristoranti esotici sono italiani.
Secondo l’Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - il Vietnam è un mercato promettente per le cantine medio-piccole che puntano sull’internazionalizzazione. I numeri richiesti sono infatti ancora modesti, ma in crescita esponenziale, il Pil nell'ultimo decennio è aumentato del 7 - 9% l'anno, la capacità di spesa è in grande crescita assieme al numero dei consumatori più abbienti.
Non è un caso che nel 2014 il valore del vino importato dall’Italia sia aumentato del 34% rispetto al 2013. A fronte di un valore delle importazioni totali di vino di 112 milioni di dollari (+68%) nel 2014, in Italia sono stati acquistati 646mila litri di vino per un valore 3,5 milioni di dollari, pari al 3% di un mercato import dominato da Cina Hong kong con una quota del 28%.
Dati ancora più recenti sull’export di bevande italiane in Vietnam mostrano che da gennaio a novembre 2015 sono stati superati i 4,7 milioni di euro in valore con un rimbalzo del 50,8% rispetto al 2014. A gonfie vele sono andate anche le spedizioni di prodotti alimentari made in Italy che nello stesso periodo sono salite a 70,3 milioni di euro mettendo a segno un incremento del 77,6% rispetto all’anno precedente.
Per Confagricoltura si tratta di un’occasione di business che le cantine italiane dovrebbero cogliere mettendo a frutto la flessibilità commerciale, la diversificazione dell’offerta, l’eccellenza qualitativa e l’appeal del made in Italy nel mondo.
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