NUTRIRE L’IMPERO. STORIE DI ALIMENTAZIONE DA ROMA E POMPEI
Museo dell’Ara Pacis fino al 15 novembre 2015
Una mostra imperdibile da visitare, e per chi non lo avesse fatto, ha ancora tempo fino al 15 novembre prossimo. L'alimentazione da Roma e Pompei, un affresco complessivo sull'alimentazione nel mondo romano grazie a rari e prestigiosi reperti archeologici, plastici, apparati multimediali e ricostruzioni.
Cosa e come mangiavano gli antichi romani? Come trasportavano migliaia di tonnellate di provviste dai più remoti angoli della terra? Come facevano a farle risalire lungo il Tevere fin nel cuore della città? E come le conservavano durante tutto l'anno? A queste e a tante altre curiosità risponderà la mostra “Nutrire l’Impero.
Una mostra imperdibile da visitare, e per chi non lo avesse fatto, ha ancora tempo fino al 15 novembre prossimo. L'alimentazione da Roma e Pompei, un affresco complessivo sull'alimentazione nel mondo romano grazie a rari e prestigiosi reperti archeologici, plastici, apparati multimediali e ricostruzioni.
Cosa e come mangiavano gli antichi romani? Come trasportavano migliaia di tonnellate di provviste dai più remoti angoli della terra? Come facevano a farle risalire lungo il Tevere fin nel cuore della città? E come le conservavano durante tutto l'anno? A queste e a tante altre curiosità risponderà la mostra “Nutrire l’Impero.
La mostra, ideata in occasione dell’EXPO 2015, racconta il
mondo dell’alimentazione in età imperiale quando, intorno al bacino del
Mediterraneo, si avviò la prima “globalizzazione dei consumi”
L’esposizione, ideata in occasione dell’EXPO 2015, è
promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, dall’Assessorato a Roma produttiva e Città
Metropolitana e da EXPO con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali e della Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e
Stabia, di nuovo insieme a 25 anni di distanza dalla fortunata esperienza della
mostra Riscoprire Pompei (1993). L'ideazione e il coordinamento scientifico
sono di Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini. Ricostruzioni multimediali e
catalogo (con testi di C. Parisi Presicce, M. Osanna, E. Lo Cascio, F. Coarelli,
P.Arnaud, C. Virlouvet, S. Keay, P. Braconi, C. Cerchiai, G. Stefani, M.
Borgongino, M.P. Guidobaldi, A. Lagi) sono a cura di l'Erma di Bretschneider.
A seguito della pax romana, intorno al bacino del
Mediterraneo si determinò quella che oggi chiameremmo la prima “globalizzazione
dei consumi" con relativa "delocalizzazione della produzione"
dei beni primari. In età imperiale i romani bevevano in grandi quantità vini
prodotti in Gallia, a Creta e a Cipro, oppure, se ricchi, i costosi vini
campani; consumavano olio che giungeva per mare dall’odierna Andalusia; amavano
il miele greco e soprattutto il garum, il condimento che facevano venire
dall'Africa, dall'Oriente mediterraneo, dal lontano Portogallo, ma anche dalla
vicina Pompei. Ma, soprattutto, il pane che mangiavano ogni giorno era un
prodotto d'importazione, fatto con grano trasportato via mare su grandi navi
dall'Africa e dall'Egitto.
Il percorso espositivo ripercorre le soluzioni adottate dai
romani per il rifornimento e la distribuzione del cibo, con i mezzi di
trasporto via terra e soprattutto lungo le rotte marine. Si affrontano,
inoltre, i temi della distribuzione "di massa" e del consumo
alimentare nei diversi ceti sociali in due luoghi per molti versi emblematici:
Roma, la più vasta e popolosa metropoli dell'antichità, e l’area vesuviana, con
particolare riguardo a Pompei, Ercolano e Oplontis, fiorenti centri campani.
Il visitatore è introdotto al tema del movimento delle merci
da una grande carta del Mediterraneo realizzata con tecnica cinematografica.
Qui si animeranno i principali flussi alimentari dei beni a lunga conservazione
- grano, olio, vino e garum - e si visualizzano le rotte marine dai porti più
grandi del Mediterraneo, Alessandria e Cartagine. In questa prima sezione è
anche affrontato il problema della lavorazione degli alimenti primari, della
loro confezione in anfore caratteristiche per ogni prodotto,
dell'immagazzinamento e della distribuzione del cibo.
Nella seconda sezione le merci arrivano a Roma e a Pompei
attraverso i porti di Pozzuoli e di Ostia. Qui è presentata la ricostruzione in
grafica digitale del porto di Traiano, con i risultati inediti degli scavi
recentissimi condotti dalla Soprintendenza di Ostia e dall'Università di
Southampton per la ricostruzione del complesso portuale romano.
Chiude questa parte della mostra il tema della grande
distribuzione gratuita dei beni principali di sostentamento ai cittadini romani
adulti, la plebe urbana e romana alla quale era riconosciuto un privilegio
unico: quello di condividere i beni della conquista, dapprima solo grano, ma
dal III secolo d.C. anche olio, vino e carne.
La terza sezione illustra il consumo delle merci e dei
prodotti alimentari che poteva avvenire sia in luoghi pubblici, come le popinae
e i thermopolia, gli antichi "bar" o "tavole calde" in cui
romani e pompeiani consumavano il "cibo di strada", sia nei raffinati
triclinia (sale da pranzo in cui i commensali mangiavano stando semidistesi su
tipici lettini da banchetto) del ceto abbiente. Esposizioni di resti di cibo da
Ercolano aiuteranno a comprendere la qualità dei consumi in un ricco centro
campano.
Grazie al contributo scientifico e ai prestiti provenienti
da Pompei, Ercolano e Oplontis, sarà possibile ammirare corredi da tavola
provenienti sia da contesti di estrema ricchezza - come il cosiddetto
"tesoro di Moregine", un completo da tavola in argento di ritorno da
cinque anni di esposizione al Metropolitan Museum di New York – sia raffinate
suppellettili in ceramica, in vetro e in bronzo, sia infine il vasellame
utilizzato in contesti quotidiani più popolari.
Due approfondimenti concludono la mostra: uno dedicato ai
diversi alimenti consumati in epoca romana con la loro diffusione e il relativo
prezzo (esemplificato dalla preziosa testimonianza dell'Edictum de pretiis
rerum venalium dell'imperatore Diocleziano, il più famoso dei
"calmieri" dell'antichità) e uno dedicato alla "filosofia del
banchetto", laddove l'amore profondo per la vita e la festa alimentare che
la celebra si mescola con la malinconica consapevolezza della fugacità di ogni
piacere.
Nutrire l’Impero. Storie di alimentazione da Roma e Pompei
Luogo
Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma
Apertura al pubblico
2 luglio – 15 novembre 2015
Tutti i giorni dalle ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria
chiude un’ora prima)
Info Mostra
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.arapacis.it,www.museiincomuneroma.it
Twitter: @museiincomune #Nutrirelimpero
Promossa da
Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma –
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Assessorato a Roma produttiva e
Città Metropolitana ed EXPO
Cura scientifica di
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Soprintendenza
speciale per Pompei, Ercolano e Stabia
Ideazione e coordinamento scientifico
Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura
Ricostruzioni multimediali e catalogo
L’Erma di Bretschneider
Sponsor Sistema Musei Civici
MasterCardPricelessRome
Con il contributo tecnico di
Atac
Servizi di vigilanza
Si ringrazia
Travis
Associazione “Porto di Ripetta”
Biglietti
Biglietto integrato Museo dell’Ara Pacis + Mostra € 17
intero, € 13 ridotto
Solo mostra € 11 intero, € 9 ridotto
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