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Il Vigna Mazzì delle Cantine Rosa del Golfo


L’avevo sempre sospettato, poi ho iniziato a crederci, ora, al di là di ogni ragionevole dubbio lo confermo: il vino rosato si candida a essere un prodotto di grande pregio al pari dei suoi fratelli considerati “maggiori”.
Era già partito in pompa magna per essere il vino più cool e trendy di questa estate 2013. Ospitato in tutte le più grandi manifestazioni del bere bene e giusto. Una vera e propria star che ho avuto l’onore di incontrare a Bere Rosa 2013 a cura di Cucina&Vini in quel di Palazzo Brancaccio a Roma, una location d’eccezione che giustamente gli compete, come non potrebbe essere altrimenti e… peccato per chi non c’era.

Parlerò di un fuoriclasse, tra i capofila e portabandiera di tutto il mondo dei rosati italiani, ambasciatore di come dovrebbe essere una vinificazione in "rosa" modello, ma non solo, lui spingendosi più avanti, al pari di quei fratelli maggiori, si completa sostando nel legno, sfoggiando tutto il suo charme.

Il simpatico produttore pugliese Damiano Sas mi spiega che il Vigna Mazzì è sempre stato un vino particolare, in cui si univano e si sposavano sperimentazione e innovazione. Dopo aver superato la fase della fermentazione a freddo, tipica degli anni ’80, ed essere passati a quella a temperatura controllata, il prodotto delle cantine Rosa del Golfo, si presenta come un vino figlio di un esperimento e di una provocazione.

L’esperimento consiste proprio nel proporre un rosè classico e tradizionale, che rimane in botti di legno come un tempo, tanto da risultare il primo rosato italiano realizzato in questo modo. La provocazione sta nel voler dimostrare, di poter realizzare un grande rosato, longevo e perfettamente compatibile con le botti in rovere, tanto che la confezione che viene presentata al pubblico, è quella di un classico vino rosso. Ma con al suo interno, l’eccellenza dei rosati in Italia.

L’Azienda Vinicola  Rosa del Golfo nasce circa due secoli fa per volontà della famiglia Calò, e deve il suo nome al più famoso dei vini prodotti, il Rosa del Golfo, rosato del salento quel lembo estremo di Puglia che è la penisola salentina: un territorio collinare argilloso - calcareo, con le tipiche placche di terra rossa, ricca di ferro, con un clima temperato, ideale per la vite e ulivo.

I vini Rosa del Golfo affondano le loro antiche radici nella tradizione della Terra d’Otranto. L’azienda produce circa 300.000 bottiglie l’anno. Tra i vini più famosi, oltre al Rosa del Golfo, il Vigna Mazzì, la Bolina, il Primitivo, il Portulano e lo Spumante Brut Rosè.


Da uve Negroamaro e un saldo di Malvasia Leccese nasce il Vigna Mazzì dell’Azienda Vinicola Rosa del Golfo di Alezio, una piccola contrada che si affaccia sulle acque turchesi del golfo di Gallipoli. 

Giovanissimo nella sua vendemmia 2011, è ancora un bambino. Il colore nel bicchiere è di un rosato intenso tendente al rubino. Al naso si rivela subito con un bouquet ampio e composito, profumi fruttati di sottobosco e lieve tostatura. Al palato si denota la già grande stoffa, il fruttato si fonde alla nocciola tostata in un gioco di grandi equilibri dove la freschezza e il tannino setoso ci rivelano la bella spalla acida, accompagnandoci in un finale di grande persistenza e piacevolezza. Un vino elegante e di autentica personalità, corpo e struttura da vino rosso con la freschezza e la fragranza di un rosato. 

Vinificazione con metodo tradizionale a lacrima con fermentazione in parte a contatto con legno di Rovere Bianco. 


Abbinamenti consigliati su saporiti pesci alla griglia ma anche su carni grigliate, molto bene su formaggi a pasta dura di media stagionatura, servendolo ad una temperatura di 15-16°C ma anche qualche grado in più. Da bere da qui a tre-quattro anni, io sicuramente mi spingerò oltre. Ottimo ad esempio il 2009.
www.rosadelgolfo.com/ 


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